giovedì 15 marzo 2012

La risposta


Le mie tenebre mi spaventano,
buie e pesanti come sono.
Ho paura di restare sopraffatto
da un profondo scuro
che non vedo esattamente,
un insieme che non distinguo.
Mi spaventa non capire
come conviverci.

Però se ascolto Crazy
mi sento intenerire
e trovo pace nel toccare il fondo.
Vorrei piangere
e liberarmi da questo peso
che mi rallenta
e non vedo il mio futuro,
che è nefasto
nell’avanzare genetico.

Non so come convivere
con le tenebre che ho dentro,
e non è ancora finita,
non so quando finirà,
mi chiedo se mai finirà
la visione continua
di tenebra pesante,
di tenebra e ingiustizia.

D’altronde prima o poi
così dovrà essere
perché non c’è alternativa
a questa vita,
siamo fatti così,
creati così,
ad immagine
di una libertà devastante
e di una sofferenza
che non ha ragione d’essere.
Se non che è così.
E quindi
prendere o lasciare;
alternativa che non c’è
per chi sente e crede,
io per esempio,
che l’unica soluzione
è prendere tutto a piene mani.

Qual è la libertà?
Cos’è la libertà?
Non avere alternative
è la libertà,
la forza di stare in quello
che non ho chiesto,
desiderato e voluto.
Libertà è scegliere
l’unica alternativa possibile,
che, per quanto pesante,
è per la vita,
coglierne l’essenza,
dando bando a desideri,
preghiere e sogni
di un’altra vita.
E se penso che
Dio ha sbagliato,
questo è quello che mi ritrovo;
devo farmene una ragione.

Allora... è tutto chiaro?
Non ci sono tenebre?
Niente da capire,
se non convivere
e l’unica ragione
è che non c’è ragione,
né probabilmente
ci deve essere.
Il difficile è questo
non capire, non sapere
il perché
e tanto più se esiste un perché.

Questa è la vera tenebra:
vivere senza chiedere perché,
o non avere una risposta
alla domanda universale.
Eppure vien da chiedermi
perché posso chiedermi perché,
se non posso avere una risposta
...e risposta magari non c’è.

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